La mia esperienza con il Bodywork Transpersonale®

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Ho iniziato a fare esperienza di Bodywork Transpersonale® circa un anno fa. Non ne ho compreso la portata immediatamente, mi ci è voluto un po’ di tempo. Condivido volentieri la mia esperienza.

Mi chiamo Maria, ho trentacinque anni e ho un’anima da ricercatrice, in primo luogo di me stessa. Di formazione sociologa, nel tempo ho poi abbracciato anche altre strade: oggi insegno tango argentino e scrivo romanzi, poesie, articoli. Sette anni fa è iniziato il mio percorso di risveglio interiore, che è passato attraverso diverse discipline olistiche e che tuttora prosegue. Tra di esse, in particolare, considero parte integrante del mio vivere quotidiano la bioenergetica e la meditazione, che faccio anche dialogare con la mia ricerca nel tango, attraverso la costruzione di laboratori esperienziali integrati tra queste discipline.

L’incontro con il Bodywork Transpersonale® mi ha conquistato particolarmente. Si pratica in gruppo. Dopo una parte di preparazione per entrare in contatto con il corpo e attivare l’energia, si lascia che la musica entri nel corpo e ci si muove dandosi la possibilità di seguire i movimenti che lui desidera fare, per una parte in coppia e in gruppo, poi da soli, trovando ciascuno un proprio spazio e restando a occhi chiusi. Non si deve seguire il ritmo della musica, non ci sono passi predefiniti, non stiamo ballando, ma soltanto lasciarsi portare dal movimento spontaneo del corpo, per riconnettersi al suo potenziale auto curativo e di auto guarigione. Lasciar fare al corpo, e non alla mente: un passaggio incredibilmente affascinante, quanto in un primo momento ostico.

All’inizio ricordo bene come il corpo si bloccava, s’irrigidiva; senza lo sguardo a farmi da sentinella mi sentivo vulnerabile, esposta, con la paura di sbattere contro qualcosa o qualcuno, pur sapendo bene che ciò non poteva accadere. Ero in uno spazio protetto, guidato da una conduttrice professionista, ma la mia mente, abituata a controllare tutto, non ne voleva sapere di mettersi a sedere e lasciar fare al corpo.

nurejev300Poi un giorno è accaduto l’inaspettato: ero sdraiata a terra (i movimenti infatti sono liberi: in piedi, a terra, a quattro zampe, tutto è possibile) e ho notato che il mio corpo faceva movimenti che non stavo guidando io con la mente. Ricordo bene che la mente diceva di fare altro, ma il corpo continuava per la sua strada e per la prima volta ho scelto di seguire il corpo. E’ stato strano perché in quell’istante ho sentito e fatto mio in maniera chiara e distinta che il corpo parla una lingua propria e pur essendo, lì per lì, un po’ smarrita (era come se fossimo in due dentro), ho scelto di osservare cosa stava accadendo, i movimenti che emergevano e ho sentito piacevolezza, come fossi portata da qualcosa di non spiegabile attraverso la mente, qualcosa di più grande. La conferma che noi non siamo la nostra mente.

Da quel giorno è stato un crescendo nell’incontro con la mia energia vitale e con il piacere di contattarla. Mi accade spesso, soprattutto nella prima mezz’ora del Bodywork Transpersonale®, di incontrare diverse resistenze al fluire dell’energia: il respiro che può tendere a bloccarsi o accorciarsi, rigidità muscolari sparse, ma ogni volta che riesco a restare presente e ad accogliere quel che c’è come testimone di me stessa, lasciando che accada, provo poi grande stupore. Ho visto il mio corpo fare movimenti nuovi, curiosi, talvolta bizzarri, e di fondo ogni volta provo un forte senso di riappropriazione di me stessa e di liberazione.

Mi sono vista gattonare come una pantera, strisciare come un serpente, ruggire come un animale selvatico, muovermi come fossi una danzatrice del ventre, piangere, abbracciarmi da sola, sorridere divertita, toccare il mio corpo in maniera più consapevole…

Oggi mi avvicino al Bodywork Transpersonale® con curiosità e sano timore, quel timore che nasce dalla consapevolezza che dietro le nostre paure si nasconde ciò che più desideriamo. E’ un momento per me stessa, con me stessa, d’incontro con la mia parte più profonda e vera.

La sensazione più bella, che mi motiva a proseguire, è soprattutto ciò che accade dopo averlo praticato, nelle ore e giorni a venire: tanta energia si libera e diventa disponibile per il mio quotidiano.

Il senso di attività come questa non è, per me, trovare uno spazio protetto nel quale sentirmi a casa e libera di evadere dalle preoccupazioni quotidiane e dal mondo esterno, ma fare esperienza di nuove possibilità, alle quali poi attingere per nutrire il mio quotidiano ed evolvere. Ciò di cui faccio esperienza con il corpo (apertura, integrazione, condivisione, espansione, riappropriazione) resta come memoria dentro di me, di nuove possibilità, da portare fuori da lì, trasformando situazioni e modalità di relazionarmi a me stessa e agli altri.

farfdance213Ritengo non sia possibile alcun cambiamento radicale in noi stessi, se non partendo dal corpo e dal suo ascolto. Nel nostro corpo sono impresse tutte le memorie di una vita, anche e soprattutto quelle dolorose. La sola strada che oggi riconosco per fare un’esperienza radicata nel reale di vitalità, libertà, serenità e gioia di vivere, è quella che passa attraverso l’ascolto del corpo e di ciò che già lo abita, anche e soprattutto ciò che è scomodo o fa paura. E’ solo restando con quel che c’è e accogliendolo che possiamo fare spazio al nuovo. Così la trasformazione accade, da sé. La volontà di ascoltarsi e accogliersi amorevolmente è il motore del processo.

Il Bodywork Transpersonale® non si impara, si prova. Lo considero la possibilità di riconnettersi, passo dopo passo,alla nostra essenza luminosa, alla parte più vera di noi che sa esattamente di cosa abbiamo bisogno e dove portarci, il nostro Sè. Lasciando il corpo libero di essere mi avvicino alla mia casa interiore, dove va tutto bene così com’è, dove siamo semplicemente amore allo stato puro, impronte di qualcosa di più grande di noi, che ci sostiene. Sentire tutto questo cambia la qualità del vivere profondamente.

Maria Calzolari

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This opera by Maria Calzolari is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Unported License.

Maria Calzolari è Presidente dell’ASD OliTango di Bologna, associazione di Tango Argentino e discipline olistiche, nella quale insegna tango argentino, anche in chiave olistica. E’ scrittrice e autrice del romanzo “Amore a passo di tango” (Ed. Pendragon, 2013).  Potete trovarla su www.mariacalzolari.it e www.olitango.it

vedi anche:

BT: Sciogliere le tensioni, meditazione, energia.

Un corpo estatico con il Bodywork Transpersonale

In Libreria: domande e risposte su BT e IPT

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