Scienza e spiritualità

Psicologia-Transpersonale

Le tre fasi della scienza profonda
Ken Wilber

Traduzione di parte di un seminario di Ken Wilber su Scienza e Spiritualità. I quattro quadranti cui si riferisce Wilber fanno parte del suo Metodo Integrale ed indicano le quattro principali suddivisioni di ogni tutto (olone): interiore, esteriore, singolare, collettivo.
Eaco Cogliani a proposito asserisce: “Quanto Wilber definisce é oggi ancor più della massima importanza se si vuole affrontare il tema della scienza e del rapporto scienza spiritualità senza scontri ma comprendendo come il problema va posto in termini più maturi per l’umanità in questa fase”. Traduzione di Elena ed Eaco Cogliani.


TRADUZIONE DEL VIDEO

La domanda del signore riguardava, in verità, la relazione tra scienza e spiritualità e si chiedeva se la scienza può in qualche modo fornire una prova di tale relazione… Perciò, lasciate solo che vi dica che quello che io finisco col fare in quasi tutti i miei libri, é scrivere uno o due capitoli iniziali che trattano delle definizioni, come per esempio che cosa si intende per scienza e cosa per spiritualita’. Ciò che si scopre è che su quattro significati diversi ci sono sempre almeno due o tre domande da fare e che queste domande cambiano una volta che si è individuato di quale significato si stia parlando.

Quindi permettetemi di dire …… di parlare di almeno due tipi diversi di scienza. Qualche volta le chiamiamo “scienza ristretta” e ” scienza ampia” oppure “scienza ristretta” e “scienza profonda”, o qualcosa del genere. E c’è una sorta di comprensione generale che questo è confermato (condiviso). Ma se si guarda ai componenti reali della scienza, dico che ci sono almeno tre di ciò che io chiamo le tre “fasi” della conoscenza e le tre fasi della scienza. (Wilber usa il termine `wing’ che significa `ali’ ovviamente in senso metaforico, perché significa i passi del percorso conoscitivo; ndr).

E non è che tu semplicemente te ne vai in giro, vedi qualcosa e vai, “Oh, ecco! Ho dato la prova scientifica!”.

La scienza è un tipo molto, molto specifico di processo interpretativo. E ha tre ali (fasi).
Ci sono tre scuole molto, molto famose di epistemologia, e tutte hanno cercato di sostenere che esse lo hanno trattato esaurientemente, e tutte parlano di una parte molto importante.

La prima (fase) è una INGIUNZIONE (con ingiunzione si intende qui un vero e proprio protocollo, cioè una seguenza organizzata di cose da fare per operare quel tipo di ricerca, ndr). E si esprime sempre più o meno in questo modo: se vuoi sapere questo, devi fare questo. Quindi, se volete sapere se piove fuori, andate alla finestra e guardate.

Se si desidera sapere se una cellula ha un Nucleo: (1) Si prende un microscopio. Vale a dire, se ne costruisce uno. E questo ha richiesto un milione di anni per farlo. (2) Si impara come colorare sul vetrino (per evidenziarla, ndr) una cellula. (3) Si imparare a guardare attraverso un microscopio.

La maggior parte della gente che guarda con un microscopio, non è in grado di trarne alcun senso. Perciò, se volete sapere questo, si deve fare questa cosa.

Ora parliamo dell’ingiunzione. Il significato originale del termine paradigma dato da Thomas Kuhn, [l’autore del fondamentale La struttura delle rivoluzioni scientifiche (1962), ndr] é stato di ingiunzione (Paradigma) non era una teoria. E tutto ciò che lui diceva è che la conoscenza scientifica non è intorno là fuori; è Paradigma-dipendente.

Ora, “paradigma” non vuol dire che ho qualche teoria da inventare. Significa che si dovrà trovare un’ingiunzione che ci permetta di ricavare dei dati. Se hai cose come un raggio x o una batteria …la gente non pensa mai “Una batteria è un paradigma?” Ma sì, l’indicazione che Thomas Kuhn ha usato qui, è esattamente quella giusta. Quindi, per noi, un microscopio sarebbe una (delle fasi necessarie per questo processo che ha per scopo ricavare i dati; ndr). Ed ogni volta che si scopre un nuovo tipo di ingiunzione, potreste indagare nuovi fenomeni.

Ora, in un minuto, vi mostrerò perché lo zazen è esattamente un’ingiunzione. Così, la meditazione può essere scienza in senso lato. Ritorneremo su questo tra un minuto, perché è molto particolare e si adatta esattamente alla definizione di ingiunzione.

Secondo – Ma una volta che segui l’ingiunzione, allora c’è qualcosa chiamato illuminazione, o dati, o esperienza. Guarda attraverso il telescopio, avrai una esperienza. E quella esperienza, ha detto William James, tecnicamente viene chiamata “datum” o “dati”. E ciò realmente significa proprio esperienza, l’esperienza che viene fuori quando seguo l’ingiunzione.

C’è un punto molto importante in questo: Se non segui l’ingiunzione, non hai l’esperienza. Se non guardate attraverso il telescopio di Galileo, non vedrete le lune di Giove.

La terza fase, riguarda una qualche forma di conferma. Io guardo attraverso questo telescopio. Vedo quello che a mio avviso sono quattro “cose” che si muovono attorno a Giove. Si guarda attraverso di esso e si dice ciò che si vede.

Quindi, la terza `ala’(fase) è la conferma, ma la versione più intelligente di conferma è di Karl Popper: la falsificabilità. Così egli ha detto che una ipotesi non é scientifica se non si può pensare a un qualche modo con cui sia possibile falsificarla, perché altrimenti non abbiamo nessun modo per definirla.

Si potrebbe dire proprio tutto ciò che si vuole e nessuno potrebbe pronunciarsi su questo, e ciò potrebbe essere un’impressione, metafisica, filosofia, ma non è scienza.

Quindi ciascuna di queste tre `ali'(fasi) è stata sostenuta da una scuola di epistemologia che ha detto che ciascuna é la più importante.

Nella prima fase (interpretativa) rientrano le persone che sostengono i paradigma. Alla seconda fase appartengono gli empiristi, ossia coloro che sostengono che c’è un’esperienza che deve comunque poggiare su un terreno o base di esperienza. E alla terza appartengono i seguaci di Popper che sostengono che l’ipotesi deve essere falsificabile.

Ora queste tre fasi nel processo conoscitivo possono essere applicate a qualsiasi dominio. Non doveva essere applicato solo alle pietre. Per es. ho qualcosa a portata di mano che si chiama Amleto. Questo Amleto è stato scritto, da quel tale “Willy” Shakspeare che fece tanta fortuna in letteratura. Pertanto, ecco Amleto. Vi chiedete: qual’è il significato di Amleto? Dovete seguire quelle stesse tre fasi:

Prima di tutto, lo si deve leggere. Ecco qui un’ingiunzione. Bisogna seguire un’ingiunzione per giungere al dominio dei dati. Una volta che si è lì, si deve avere un’esperienza. “Ah, Amleto fece questo; Amleto fece quello!” E si comincia a dire cio’ che è (Amleto).

Lo si controllerà poi, con qualcun altro. E ci sono modi per sbagliare…. Non vi è una corretta interpretazione di Amleto, ma di errate ce ne sono milioni. Amleto non è qualcosa che riguarda un picnic alle Hawaii. Quello è falso. Bene, io ho appena applicato tutte le tre fasi della scienza a qualsiasi forma di conoscenza.

Per la meditazione Zen, stessa cosa. Si devono seguire tutte e tre le fasi. E se cerchi di soddisfare tutte e tre le fasi, hai superato tutte e tre le prove empiriche … o i tests epistemologici per la buona conoscenza. Fase uno è: se si vuole scoprire di avere una natura simile al Buddha, si deve iniziare a contare il proprio respiro. Fatelo per cinque anni poi, ritornate da me. Qui c’è un’ingiunzione. Dovete esercitare lo strumento. Una volta che avrete seguito quella ingiunzione, avrete un’illuminazione. Avrete cioè, un’esperienza. Avrai un satori. Avrai un kensho. Avrete una qualche forma di esperienza. Quindi verificate con una comunità di adeguati. Una “comunità di adeguati” significa persone che hanno fatto il primo e il secondo passo.

Se non avrete guardato attraverso il telescopio di Galileo, non vi sara’ permesso di votare per dire se Giove ha le lune o no. Se non avete studiato la geometria non potrete dire la vostra opinione sul Teorema di Pitagora. E nessuno si aspetta che a voi sia concesso di votare. Qui non è come in democrazia. La stessa cosa vale per la conoscenza mistica, la conoscenza contemplativa. Non è “là fuori “, ma segue comunque tutti i tre percorsi. OK?

Quindi la differenza tra la “scienza profonda ” e la “scienza stretta” è, per qualche ragione, molto, molto complessa; c’è sempre stato un gruppo di persone che ha detto: “Vogliamo solo applicare questi tre punti a qualcosa che posso vedere con i miei sensi, fuori di qui”.

Ora, non c’è alcuna ragione per pensarla così. Prima di tutto, quell’ assunzione non segue le tre fasi! Quindi è una cosa inventata, e, secondo Popper, quella è solo metafisica senza senso”! è dogma. Quella non è….

Ecco, così stanno le cose. Quindi noi diciamo, siamo in grado di mettere quelle insieme, perché “scienza stretta” significa la scienza che ci mostra gli oggetti grossolani dei quadranti di destra, e “scienza profonda” ci mostra gli interni (Quadranti del lato sinistro: primo e terzo; ndr).

Cerchiamo di dire un paio di cose (1):
Non mistificate scoperte del lato destro come se esse fossero prova dell’interiore, perché esse non lo sono. In questo senso, sono diversi. Essi (i quadranti esteriori ed interiori; ndr) sono tutti interconnessi, ma sono differenti. Non si può dimostrare, sapete, il significato di Amleto citando le leggi della meccanica quantistica. Proprio non funziona. Ma (i quadranti, gli esterni e gli interni; ndr) sono correlati nel senso che ogni esterno ha un evento interiore. Quindi, proprio come noi stiamo dicendo, se stai andando in Nirvikalpa Samadhi (2-vedi nota se non conosci il termine), ciò lascerà un’impronta distintiva nel cervello in alto a destra (2° quadrante; ndr).

Questo ci dà un modo per fare ciò che noi chiamiamo “simultrack”. Possiamo usare la scienza ristretta e la scienza profonda per dimostrare l’esistenza di fenomeni che possiamo quindi mettere in relazione. E questa è, in realtà, una sorta di sintesi di cosa fa la Metodologia Integrale, e questo è il motivo per cui essa ci conduce a “provare” l’esistenza di fenomeni in alto a destra, in basso a destra, in alto a sinistra, in basso a sinistra e poi a collegarli tutti insieme in modo da iniziare a dare un senso.

OK? Ma che tipo di …? OK. [mormorio incoerente…] No! Nessuno si è addormentato! Sono così felice!

(1) ora queste tre fasi nel processo conoscitivo possono essere applicate a qualsiasi dominio (2) Nirvikalpa samadhi, (tipo particolare di samadhi – samadhi è un termine hindu e buddhista che descrive l’unione del meditante con l’oggetto della meditazione. Rappresenta uno stato di coscienza non duale nel quale il pensiero si ferma (la mente rimane concentrata) se la persona rimane conscia. Il Samadhi è l’ultimo stadio dello Raja Yoga di Patanjali) assorbimento senza autocoscienza, é la mescolanza dell’attività mentale (cittavtti) nel Sé, a un certo grado, o in un certo modo. La distinzione (vikalpa) del conoscitore, atto del conoscere e oggetto conosciuto che si dissolve – come le onde svaniscono nell’acqua e come le la schiuma svanisce nel mare.

Comments are closed