Integrazione Posturale
Un bodywork che aiuta a sviluppare calma interiore e cedevolezza per abbandonarsi con fiducia alla naturalezza dell’evento
Dr. Massimo Soldati
Quale puo’ essere il ruolo dell’integrazione posturale per le donne che stanno vivendo la gravidanza?
Sono stato sempre convinto della scarsa efficacia dei corsi preparatori al parto, che hanno senz’altro una loro funzione e sono benefici, ma sotto certi aspetti è come pretendere di riparare la staccionata quando le pecore sono già scappate. Ogni tecnica di bodywork è utile in questo periodo, se sufficientemente dolce e rispettosa dello stato particolare della gestante, però a mio avviso non risolutiva. Il lavoro vero va fatto prima. Il parto è una esperienza talmente forte, emotivamente travolgente, carica di implicazioni psicologiche profonde, che tutti i buoni propositi e le preparazioni si scontrano con una realtà di fatto che spesso smonta tutto come un castello di carte.
La preparazione va fatta prima della gravidanza. Prima vanno sciolti alcuni nodi profondi che hanno a che fare con la paura del dolore, la paura di lasciarsi andare, le vere e proprie maledizioni che sono i sistemi di credenza tramandati di madre in figlia (vedrai che cosa tremenda…, mi hai fatto soffrire così tanto…, è il dolore più grande… ecc.) e soprattutto i traumi individuali sedimentati nella nostra psiche e nel corpo.
Il periodo di preparazione al parto
Questo genere di “pulizia” è molto importante, dato che nel momento del parto tendono a riattivarsi memorie profonde connesse con questo importante evento.
Coraggio e cedevolezza
L’atteggiamento da sviluppare è quello delle arti marziali: sviluppare la calma interiore e la cedevolezza. È importante il coraggio attivo di affrontare qualcosa, il prepararsi, ma, come quando si impara a fare subacquea, la attitudine principale da apprendere è il lasciarsi andare. Non è possibile combattere attivamente contro qualcosa di così forte, non è bene combattere contro noi stessi. Il processo del parto è naturale e va semplicemente assecondato. La preparazione consiste nel rendersi sufficientemente elastiche, forti e cedevoli. Per quanto riguarda il dolore durante le sedute di integrazione posturale si impara che possiamo usarlo invece che fuggirlo: le zone che sono contratte cronicamente danno un dolore terribile quando vengono manipolate, ma se lasciamo andare la presa il dolore si trasforma in liberazione ed, inaspettatamente, piacere.
Rivivere la nascita
Uno degli obiettivi avanzati è quello di avvicinarsi alla zona perinatale (la zona psicotemporale che è attorno all’evento della nascita). Attraverso la liberazione del flusso bioenergetico ed un tipo particolare di respirazione bioenergetica è possibile risalire a memorie passate, e particolarmente rivivere il momento del parto. Questo è una esperienza importante da fare per ogni donna (ed ogni uomo): si impara a non avere paura di lasciarsi andare in un processo di trasformazione profonda quale quello della nascita, che coinvolge allo stesso modo madre e bambino.
L’esatto contrario di questa esperienza è la rigidità ed il panico.
L’arma della fiducia
Il parto è un momento estremamente importante e forte; una esperienza che ha a che fare con un cambiamento totale di stato: la vita che nasce. È anche un processo inarrestabile, contro il quale non ci sono armi se non la vera accettazione ed il confronto con il volto più vero, splendido ma anche crudo, della vita. Non ci sono scuse, non possiamo imbrogliare: siamo quello che siamo di fronte ad un evento meraviglioso ed insondabile. Come ci comportiamo verso la vita, così ci comporteremo nei confronti di questi momenti tanto pregnanti. Se vogliamo sfuggire l’esperienza, se temiamo, se ci paralizziamo, non riusciremo a fluire. Questo può innescare meccanismi difensivi quali la rimozione del ricordo o l’avversione. Un atteggiamento di coraggio e di serena accettazione, cioè di fiducia in noi e nella naturalità delle cose, possono aiutare a rendere questa esperienza positiva.
Nelle società arcaiche il parto era vissuto come una iniziazione femminile alla vita, tanto quanto la guerra o la caccia per gli uomini; il senso era quello di essere totalmente se stessi, con l’umiltà e la forza di essere quel poco e tanto che siamo, di fronte all’immensità ed al mistero della esistenza.
Articolo del Dr. Massimo Soldati.
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